L’intesa tra USA e UE porta stabilità e fiducia nei mercati globali

28 luglio 2025

L’accordo commerciale annunciato lo scorso 27 luglio tra Stati Uniti e Unione Europea segna l’inizio di una settimana intensa per i mercati internazionali. Questo patto, raggiunto in extremis prima della scadenza del 1° agosto, evita l’imposizione di pesanti dazi reciproci che avrebbero rappresentato un duro colpo per entrambe le economie e, di riflesso, per la crescita globale. La negoziazione si è conclusa con l’applicazione di una tariffa generale del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, incluso il settore automobilistico, evitando così i dazi più elevati inizialmente minacciati dal governo di Donald Trump.

L’intesa prevede inoltre significative concessioni da parte dell’UE, come l’acquisto aggiuntivo di energia statunitense per un valore di 750 miliardi di dollari, un investimento complementare di 600 miliardi di dollari in territorio americano e l’apertura totale dei propri mercati con dazi pari a zero per numerosi prodotti statunitensi. Anche se prodotti farmaceutici e semiconduttori sono stati temporaneamente esclusi dall’accordo, è previsto che entrambe le parti risolvano queste questioni pendenti nelle prossime due settimane.

Questo nuovo contesto commerciale influenzerà anche l’agenda economica degli Stati Uniti, dove si terrà la riunione del Comitato Federale del Mercato Aperto (FOMC) della Federal Reserve. È previsto che i tassi di interesse rimangano invariati, anche se potrebbero emergere divisioni interne dovute all’incertezza generata dai dazi. Parallelamente, si prevede che i dati macroeconomici sosterranno l’approccio cauto della Federal Reserve, evidenziando una solida creazione di posti di lavoro a luglio (attesi 160.000 nuovi occupati) e una ripresa del PIL nel secondo trimestre fino al 2,6% dopo il calo precedente, trainata da minori importazioni legate agli aggiustamenti delle recenti politiche commerciali.

In Europa, la settimana sarà altrettanto intensa, con la pubblicazione dei dati sul PIL del secondo trimestre che probabilmente indicheranno una stagnazione, dopo una crescita precedente dello 0,6%, a causa delle tensioni commerciali recenti e della flessione delle esportazioni farmaceutiche anticipate per evitare l’aumento dei dazi. L’inflazione, invece, potrebbe calare leggermente all’1,9% a luglio per l’intera Eurozona, influenzata da prezzi più bassi dell’energia e dei trasporti.

In questo modo, l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea offre una certa stabilità e prevedibilità alle relazioni bilaterali, portando ottimismo dopo la precedente incertezza e stabilendo il tono per una settimana chiave dal punto di vista economico e politico globale.

L’attuale slancio del mercato potrebbe continuare a spingere verso l’alto i principali indici azionari, specialmente in quest’ultima settimana di luglio, grazie all’accumularsi di notizie positive sul fronte commerciale – prima il Giappone, ora l’Unione Europea. In ogni caso, non si osservano ancora fondamenta economiche solide che giustifichino pienamente i livelli attuali dei prezzi. L’accordo commerciale raggiunto apporta un importante grado di ottimismo al contesto economico, contribuendo a mitigare parzialmente i rischi percepiti in precedenza. Tuttavia, si continua a osservare con attenzione l’eccessiva fiducia del mercato di fronte a una fragilità latente che potrebbe emergere in qualsiasi momento sotto forma di una semplice presa di profitto. Riteniamo che, dopo l’euforia con cui si è conclusa e si apre la settimana in corso, i mercati possano avviarsi verso una fase di assestamento, in particolare nel mese di agosto.

In termini di posizionamento, manteniamo un approccio equilibrato e diversificato. Sebbene non vi siano fattori critici immediati, è giusto riconoscere uno scenario attuale impegnativo, caratterizzato da rischi latenti, valutazioni elevate e rendimenti accumulati nel corso dell’anno che impongono prudenza. La possibilità di episodi di volatilità e turbolenza resta presente, soprattutto considerando la minore liquidità tipica del periodo estivo che affronteremo nelle prossime settimane. Per questo motivo, ribadiamo che disciplina, selettività e diversificazione saranno i nostri strumenti principali per affrontare la seconda parte dell’anno.